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Notizie precedenti

Di seguito sono elencati le notizie scadute ordinate dalla più recente alla più vecchia. D’altra parte, le notizie attuali possono essere lette sulla pagina delle notizie.

La stazione statunitense Radio Martì con trasmissioni dirette a Cuba dal 1985 dopo una chiusura temporanea ritorna a trasmettere dal 27 Giugno  nei seguenti orari e frequenze:

1400-2200 UTC   11860;13605 kHz

Eventuali rapporti di ascolto si possono inviare via whatsapp al numero  +13057961421

 

Non poteva mancare il consueto appuntamento radiofonico-mangereccio a Padova. Il gruppo “amici del radioascolto”, attivo da anni con una newsletter e un gruppo whatsapp, ha organizzato il consueto ritrovo annuale. Questa volta, però, con una piccola novità: invece di trovarci a pranzo, si è deciso di rivoluzionare tutto scegliendo di vedersi in un giorno infrasettimanale e per una cena. Per questo l’incontro si è tenuto martedì 10 giugno, alle 19.

Scelta azzardata, ma resasi necessaria per alcuni impegni improrogabili. I presenti erano le persone nella foto: da sinistra, Enrico Bellodi, Hubert Lidner, Andrea Camporese, Dario Gabrielli e sua moglie Sabrina; mascotte la cagnolina Stella, impegnatissima a salutare tutti… da sotto il tavolo!

Il primo incontro del gruppo, assolutamente informale, risale al 1999: siamo quindi al ventiseiesimo anno di incontri a Padova, con alcuni “spin off” realizzati con i numerosi incontri a Bologna.

Anche quest’anno si è parlato di radio, con le sempre amate Radio Capodistria e Radio Svizzera Italiana. Un fenomeno interessante è poi quello delle emittenti italiane in AM, che continuano, nella loro fragilità, a essere un piacevole diversivo per il radioascolto in italiano. Un ricordo è stato riservato anche alla recente scomparsa di Andrea Ponti di Bologna, attivo frequentatore del gruppo.

Resta il desiderio di un nuovo incontro nel fine settimana, magari però quando la stagione calda sarà trascorsa. E resta il sogno segreto di un rinnovato pranzo bolognese in autunno, sperando in una maggiore affluenza. Intanto si ricorda che restano attivi il gruppo whatsapp utilizzato per scambiarsi informazioni e la newsletter “Notizieradio” curata da Dario Gabrielli (contattabile a notizieradio@hotmail.com)

La stazione UVB-76 emette codici misteriosi durante la chiamata tra Putin e Trump sulla guerra in Ucraina

L’enigmatica «Doomsday Radio», nota anche come UVB-76, è stata riattivata durante una telefonata tra il presidente russo  e il presidente degli Stati Uniti Donald  la scorsa settimana. L’argomento della telefonata era la guerra in Ucraina.

Questa è stata la seconda volta che la trasmissione si è svolta contemporaneamente a una conversazione tra i due leader. La prima trasmissione è avvenuta poco prima della chiamata e conteneva il codice «NZhTI 89905 BLEFOPUF 4097 5573«. Ore dopo, la stazione emise di nuovo una nuova sequenza: «NZhTI 01263 BOLTANKA 4430 9529«.

UVB-76 è una stazione radio ereditata dall’era della Guerra Fredda, il cui scopo esatto rimane sconosciuto. La maggior parte delle volte, trasmette solo un ronzio costante, ma occasionalmente emette messaggi in codice.

Scopo militare e teorie sulle stazioni numeriche

Gli esperti ritengono che UVB-76 faccia parte di una rete di stazioni numeriche, utilizzate per comunicare messaggi crittografati agli agenti segreti. Queste trasmissioni di solito consistono in gruppi di cinque numeri, rendendo difficile l’interpretazione o l’identificazione delle parole. La decodifica richiede una chiave posseduta solo dal destinatario.

Project Conet, una raccolta di registrazioni di stazioni numeriche pubblicata nel 1997, documenta la loro esistenza dalla prima guerra mondiale.

Si presume che l’UVB-76 abbia una funzione militare legata all’arsenale nucleare russo, forse come parte di un sistema di ritorsione automatizzato noto come «Dead Hand«.

La posizione è ancora un mistero

Nel 2010, gli osservatori hanno notato un possibile cambiamento nella posizione di UVB-76. I «detective» radioamatori hanno rintracciato il segnale in una regione vicino alla città di Pskoval confine tra  ed Estonia. Tuttavia, non è stato possibile determinare con precisione il punto di origine delle trasmissioni.

Sviluppi diplomatici

Dopo la conversazione telefonica, il presidente Trump ha detto che la Russia e l’Ucraina inizieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco.

La rinascita dell’UVB-76 in momenti di tesa diplomazia globale riaccende le teorie sulla sua importanza strategica e sul suo ruolo nascosto dietro le quinte della geopolitica.

I programmi in lingua italiana di Radio Tirana sono stati trasferiti al nuovo sito https://rtsh.al/rti/it/ che purtroppo per motivi tecnici non ha ancora lo streaming.
Attualmente i programmi si possono ascoltare solo attraverso il Satellite Eutelsat 16° Est.
Per contattare la redazione italiana, si può scrivere al seguente indirizzo: italiano@rtsh.al

Sabato il governo della Repubblica Ceca ha proposto che venga creata «una coalizione di stati europei» per sostituire gli Stati Uniti nel finanziamento di Radio Free Europe/Radio Liberty, una delle emittenti pubbliche statunitensi a cui l’amministrazione di Donald Trump ha bloccato i fondi in vista di una chiusura definitiva. Radio Free Europe/Radio Liberty è operativa dagli anni Cinquanta e nel corso della Guerra fredda fu essenziale per far arrivare l’informazione libera nei paesi che appartenevano al blocco sovietico.

Dal 1995 ha sede a Praga, trasmette in 27 lingue e anche oggi mantiene un ruolo importante in paesi dove gli altri media sono censurati, come Russia e Iran, o in zone di guerra, come Ucraina o Siria.

Il 14 marzo con un ordine esecutivo Trump ha bloccato le operazioni di tutte le emittenti controllate dall’Agenzia per i media internazionali, che comprendono anche la televisione Voice of AmericaRadio Free Asia e media operanti a Cuba e nel Medio Oriente. Elon Musk, a capo del cosiddetto DOGE, Dipartimento per l’efficienza del governo, ha sostenuto che nessuno le ascoltasse: «È solo gente pazza di sinistra radicale che parla da sola».

Il primo ministro ceco Petr Fiala ha detto al Financial Times di essere intenzionato a «fare di tutto» per permettere all’emittente di continuare a funzionare e ha suggerito di sostituire i fondi statunitensi con quelli europei: ha ipotizzato anche che gli stati europei la acquistino. Fiala ha raccontato di averla ascoltata già quando era uno studente: «So per esperienza personale quanto era importante nel periodo del comunismo».

Radio Free Europe (RFE) ha circa 1.700 dipendenti complessivi, 47 milioni di ascoltatori ogni settimana ed edizioni in 23 paesi: oltre alle trasmissioni radio, è attiva online con siti, programmi video e profili social molto seguiti, soprattutto nei paesi dove i media liberi sono pochi o assenti. La rete ha fatto ricorso contro il taglio dei fondi che sostengono il suo budget annuale di 142 milioni di dollari. Il direttore esecutivo Stephen Capus si è detto fiducioso di poter bloccare il processo di chiusura in tribunale: «La legge è dalla nostra parte e i despoti che nel mondo hanno festeggiato la nostra chiusura lo hanno fatto in modo prematuro».

Una parte dei dipendenti potrebbe però avere problemi immediati con i visti di soggiorno nell’Unione Europea, legati all’esistenza del loro posto di lavoro: è il caso per esempio dei circa 80 dipendenti russi che curano l’edizione russa.

Nel 2024 la Russia aveva dichiarato Radio Free Europe «organizzazione indesiderata», una definizione che espone a potenziali accuse penali sia i giornalisti che le persone che collaborano con un certo ente, così come i suoi donatori. Una sua giornalista, Alsu Kurmasheva, fu arrestata nel 2023 in Russia quando tornò per fare visita alla famiglia: fu condannata a 6 anni e mezzo di prigione e poi liberata nello scambio di prigionieri fra Stati Uniti e Russia dello scorso agosto.

La notizia della chiusura dell’emittente è stata accolta con soddisfazione in Russia. Margarita Simonyan, direttrice del canale pubblico Russia Today, ha detto: «Non potevamo chiuderla noi, per fortuna lo hanno fatto gli Stati Uniti da soli».

Radio Free Europe fu fondata nel 1950 ed era inizialmente finanziata dal Congresso statunitense attraverso la CIA, l’agenzia di intelligence statunitense per l’estero: iniziò a operare da Monaco, in Germania, verso Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e Romania. Già dal 1953 aggiunse altre 17 edizioni, compresa quella per l’Unione Sovietica; dal 1971 la CIA fu sostituita da un’agenzia dedicata.

Nel 1981 i suoi uffici di Monaco furono colpiti da un attentato organizzato dai servizi segreti rumeni. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la caduta del blocco comunista furono dismesse alcune edizioni, mentre a partire dal 1994 iniziarono le trasmissioni nei paesi dell’ex Jugoslavia coinvolti in varie guerre successive.

Dal 1998 ha ampliato le proprie trasmissioni al Medio Oriente, in Iraq e in Iran, poi all’Afghanistan e al Pakistan. Le trasmissioni in Iran col nome di Radio Farda sono particolarmente popolari, ascoltate oggi dal 10 per cento della popolazione ogni settimana (6,5 milioni di ascoltatori, secondo i dati dell’emittente).

Il 1994 sul modello di Radio Free Europe il Congresso statunitense approvò l’istituzione di Radio Free Asia (RFA), operativa dal 1996 con sede a Washington ma uffici in vari paesi asiatici. Negli anni è diventata particolarmente importante nei paesi in cui è attiva una radicale censura dell’informazione libera e indipendente, come Myanmar, Cambogia, ma anche Cina.

Il 17 marzo Hun Sen, primo ministro cambogiano fra il 1985 e il 1993 e poi fra il 1998 e il 2023 (ha poi ceduto il potere al figlio Hun Manet), ha celebrato la chiusura di Radio Free Europe, definendola «un contributo all’eliminazione delle fake news, delle bugie, della disinformazione e del caos nel mondo». Anche il governo cinese attraverso il quotidiano Global Times ha espresso la propria soddisfazione per la decisione.

La dismissione delle emittenti internazionali è stata definita dal Wall Street Journal «un arretramento nella guerra globale delle idee» e «un punto cieco che sarà riempito dalla propaganda dei nostri avversari».

(www.ilpost.it)

Oggi 9 Marzo 2025  a partire dalle ore 09:00 italiane (08:00 UTC) l’ emittente Marconi Radio International sarà in onda sulla frequenza dei 6950 kHz con una trasmissione speciale dedicata  ai 50 anni di Radio Milano International.

Per inviare i rapporti di ascolto si può scrivere alla mail marconiradiointernational@gmail.com

Buon ascolto